E vorrei iniziare a parlarne partendo dalla fine, più precisamente dalla "Nota del traduttore" (la bravissima Gioia Guerzoni) che ci spiega il significato del titolo scelto da Poissant per la sua opera. "The heaven of animals" è un verso tratto da una poesia di James L. Dickey che recita più o meno così: essi cadono, sono sconfitti, si rialzano e si rimettono in cammino.
Ebbene, credo che queste poche parole racchiudano in realtà il senso di ogni racconto di Poissant. I protagonisti delle sue storie sono persone che si trovano ad un bivio, sono per lo più degli "sconfitti" costretti a fare una scelta. Scelta che in alcuni casi cela dentro di sé, il bilancio di una vita. Benché questi sconfitti sappiano (e noi con loro) che la strada che prenderanno sarà tortuosa, difficile e imperfetta, non esiteranno a percorrerla con coraggio e determinazione, in attesa del compiersi del loro destino. Si ride e si piange leggendo questo libro, non si può fare a meno di identificarsi con le storie paurosamente normali che vengono raccontate. E ogni personaggio alla fine ti lascia addosso qualcosa di sé e ti fa sentire meno solo nella tua imperfezione.
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