“Il bambino nella neve” è un libro di memorie dove l’autore, nella prima parte, ci racconta della sua infanzia e le storie tormentate della sua famiglia. I suoi genitori riuscirono a scappare in Kazakistan, evitando così di essere catturati dalle SS, e tornarono in Polonia, a Katowice, al termine del conflitto. Insoddisfatti del clima politico e preoccupati per il loro futuro, si trasferirono in Austria prima e in Israele poi, finché nei primi anni 70, lo scrittore scelse come sua Patria d’adozione l’Italia. Nel libro, tanti sono i punti dove il racconto si fa doloroso e angosciante; molti loro parenti, tra cui la nonna materna, una zia e alcuni cugini vennero uccisi ad Auschwitz. Nella seconda parte, l’autore ci descrive i campi di sterminio (Bełżec, Sobibór, Treblinka), luoghi tremendi dove i prigionieri transitavano soltanto: scendevano dai treni per entrare direttamente nelle camere a gas. Non ci sono quasi testimoni di questi campi, nessuno sopravviveva. Visitare quei luoghi è stato molto doloroso per l’autore che ha ritenuto però di dover fare questo viaggio, un passo necessario per cercare di sconfiggere la morte e affrontare di petto la parte più scabrosa dello sterminio.
Raccontare ancora e sempre di quell’orrore, ha per l’autore il gusto della vendetta, ed è fondamentale per non dimenticare e per insegnare a chi legge, a riconoscere il male qualora si ripresentasse.
“Penso che della memoria vada fatto un uso politico. Si dice che una volta si portavano nelle miniere i canarini, uccelli sensibili ai gas. I canarini avvertivano i minatori quando la catastrofe era imminente. Ecco, per me la memoria significa essere un canarino nella miniera, dare l’allarme quando sento l’acre odore del razzismo.”
“La memoria della Shoah serve a difendere gli oppressi, i derelitti, coloro cui il potere toglie perfino la voce.”
A mio parere, queste due citazioni dal libro di Goldkorn, ben spiegano il motivo per il quale, ogni anno, è giusto ricordare i sei milioni di ebrei sacrificati, e lo faccio nel modo a me più consono: consigliandovi bei libri sull’argomento.
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