Il mio voto è: 7½
Anche questo thriller psicologico familiare scorrevolissimo, benché un po’ claustrofobico ed estraniante, può essere considerato, almeno nella mia accezione, un libro da ombrellone. Difficilmente infatti si riesce ad interromperne la lettura, tanto coinvolgente è la trama: la storia di una madre e una figlia che si amano e si odiano.
Il mio voto è: 7
Come sa chi mi segue nelle mie scelte letterarie, mi piacciono i romanzi storici-biografici, c’è sempre qualcosa da imparare leggendo delle gesta e della vita di persone che nella storia si sono contraddistinte, che hanno lasciato il segno. Ho letto dunque molto volentieri il romanzo dell’americana Samantha Silva, proposto da una delle amiche del bookclub al quale partecipo.
Il mio voto è: 7½
Ha ragione Fausto Malcovati (scrittore, profondo conoscitore della cultura russa) quando nel suo articolo su La lettura del 13 marzo afferma che è adesso, con la guerra in Ucraina che infuria, che è opportuno e necessario leggere e occuparsi di letteratura russa. Io purtroppo non ne so molto, ma mi è venuta una gran voglia di leggerne i grandi autori, soprattutto quelli dell’800, quando Puškin. Gogol’, Dostoevskij, Turgenev, Tolstoj scrissero i loro capolavori. Data l’immensità del progetto e avendo pochi strumenti per selezionare le opere a cui dedicarmi, ho pensato di farmi aiutare da Paolo Nori, recentemente al centro di un affaire davvero poco piacevole di cui si è gran parlato: lo scrittore, traduttore, professore di letteratura russa si è visto cancellare dall’università Bicocca un seminario su Dostoevskij perché poco conveniente, dato il momento storico. Un po’ per sostenerlo comprando i suoi libri, un po’ perché vorrei cercare di capire maggiormente il popolo russo, inizio da due suoi testi (un romanzo/non romanzo il primo e una veloce rassegna da Puškin a Erofeev il secondo) il mio approfondimento “artigianale” della letteratura russa che, per riprendere il ragionamento di Malcovati, ha da sempre avuto il merito e il coraggio di opporsi ai tiranni, ai diktat, ai bavagli.
Il mio voto è: 8
Non la definirei una vera e propria passione, ma bere mi piace, soprattutto il venerdì sera quando, con la mia famiglia e i miei amici, ci rilassiamo dopo la settimana lavorativa. Da qualche tempo, alterniamo l’aperitivo a base di vino o bollicine, con un cocktail e quello che preferisco è il gin & tonic. (ma anche il Martini cocktail o il Negroni, anch’essi a base di gin). Ecco dunque il libro giusto per tutti coloro che, come noi, apprezzano questo tipo di drink.
Il mio voto è: 7
Anche questo romanzo mi è stato regalato dalla Feltrinelli! Essendo in edizione economica, è uscito infatti ad aprile 2020, ho potuto aggiungerlo a “Circe” (vedi recensione precedente). Bella iniziativa, vero?
Il mio voto è: 7½
Amici lettori, ben ritrovati!
Sapete che Feltrinelli regala un libro ai suoi clienti quando compiono gli anni? Basta fare la Tessera MultiPiù (5 euro) e, oltre a piccoli vantaggi come l’accumulo dei punti o il sacchetto gratis, nella settimana del proprio compleanno, si ha diritto ad un libro in regalo. Io, grazie al consiglio di un libraio gentile (e molto paziente) della Feltrinelli di Olbia, ho scelto il best seller del momento, un bel romanzo che approfondisce un personaggio controverso ma molto interessante, la maga Circe.
Il mio voto è: 7
Chi mi conosce, anche solo attraverso le pagine del blog, sa che oltre ai libri e alla musica, sono appassionata di corsa. Non ho mai fatto gare, non mi preoccupa essere lenta, ma tengo alla costanza e, da anni, i miei 10km tre, quattro volte alla settimana, non me li toglie nessuno! Il nuovo romanzo di Covacich per me e per tutti gli amanti di questo sport (che non è solo uno sport!) è dunque imperdibile!
Il mio voto è: 7
“Il serbatoio di storie al mondo sembra essere inesauribile”: questa frase di Eshkol Nevo (tratta da Il Vocabolario dei desideri) è il commento perfetto per il romanzo, appena pubblicato dalla Nave di Teseo, già caso editoriale negli Stati Uniti, nonché finalista al National Book Award, best seller per il New York Times e titolo dell’anno per Time e New Yorker. Sì perché la trama del romanzo dell’autore americano è insolita e veramente originale: evidentemente la fantasia non manca ad Alam, e il suo romanzo, un po’ disaster novel, un po’ thriller, un po’ distopia, dimostra che le storie da scrivere (e da leggere!) sono davvero infinite.