Ma torniamo a Transito. Difficile definire questo libro: può essere considerato il diario di una giovane donna che arrivata ai trent’anni prende coscienza di sé e del mondo intorno. Ma può essere anche definito un saggio dove l’autrice dà voce a considerazioni non solo di carattere personale bensì universali, dando così all’esposizione i connotati del racconto generazionale. I temi che tratta sono importanti e scottanti: la violenza, l’identità sessuale, la famiglia e i difficili legami tra figli e genitori, la politica, le lotte sociali. È proprio partendo dalla sua esperienza personale e raccontandoci episodi della sua vita, legati alle sue scelte, che l’autrice allarga la visuale e dalla soggettività arriva ad una pluralità che coinvolge il lettore in un vortice di pensieri e riflessioni.
Il titolo originale è Cambiar de idea ed è secondo me molto significativo: l’autrice cambia spesso idea, opinione, pensiero perché ritiene di avere tutti i diritti di modificare il suo pensiero, di “transitare” dunque, da un’opinione ad un’altra senza che ciò possa in alcun modo definirla meglio o peggio. È attraverso questo continuo trasformarsi che si cresce sulla lunga strada che ci porta a diventare adulti. L’autrice ci descrive le tappe che attraversa con una scrittura coraggiosa, un po’ aggressiva, senza risparmiarci particolari sconci, a volte scurrili.
Non una facile lettura, a volte davvero profonda (tante sono le mie sottolineature sul testo), a volte invece un po’ estrema per i miei gusti. Ma io non ho trent’anni come Aixa e capisco che è solo a quell’età, senza responsabilità, senza obblighi e con tutta la vita davanti, che si possa sentire la necessità e la pulsione di transitare da una posizione all’altra senza temerne troppo le conseguenze.
Consigliato a chi voglia capirne un po’ di più su quello che passa per la testa dei giovani d’oggi!
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